Cercare di comprendere i comportamenti a volte inaspettati di un bambino, provare a spiegare le sue difficoltà, aiuta a dare il giusto peso alle preoccupazioni di genitore e spinge a riconoscere segnali di un malessere a volte non passeggero. Prendere atto con maggior chiarezza, affrontando così falsi timori, della normale crescita del bambino e di quello che invece è espressione di vulnerabilità è il primo passo per accompagnare il bambino nella sua crescita, in modo particolare, quella psicologica, che è alla base dei legami e dello sviluppo cognitivo-affettivo.
Il ruolo di educatore, sia esso esercitato dal genitore o dall’istituzione scolastica, mette di fronte a continui interrogativi: “sbaglio o no?”, “devo insistere o lascio correre?”. In certi casi si procede per tentativi ed errori facendosi guidare dalla sensibilità e dall’osservazione. Tutti sanno che alla base dello sviluppo e della crescita l’amore e la comprensione sono requisiti essenziali. Ma il bambino ha bisogno soprattutto delle regole che possano rendere il bambino capace di autoregolarsi in modo tale che sviluppi una sempre maggiore autonomia personale e sociale. Il senso di sicurezza che il bambino trova nelle regole è fondamentale, perché senza di esse non ci sarebbero limiti.